In un momento di acceso dibattito, a volte solo ideologico, sul tema della maternità e della paternità in condizioni di sterilità biologica, questo libro propone una riflessione di ampio respiro sullo scenario che ha permesso l’attivazione di proposte e di loro contrapposizioni. Coniugato tutto al femminile, il pensiero che percorre i vari capitoli si ispira a quella complessità che non può accontentarsi di visioni unilaterali né può ancorarsi a soluzioni che scotomizzano la realtà interiore. La generatività, per come emerge dalla visione d’insieme delle varie autrici, chiama in causa fattori di diversa natura che sono iscritti nella storia del singolo individuo e che trovano una loro eco più profonda nell’immaginario collettivo da cui scaturiscono. Il bisogno di procreazione è consustanziale al concetto di esistenza e merita tutta la nostra attenzione, ma è importante considerare il fatto che il superamento del limite biologico proposto dalla fecondazione assistita necessita di nuovi paradigmi teorici perché sia dato un senso – anche psicologico – all’evento della nascita. Non basta, infatti, superare un limite biologico per generare un figlio perché nella nostra tradizione storico-culturale esiste una stretta integrazione tra chi è portatore di desiderio e chi è portatore di materiale genetico. La modifica delle leggi e la messa a punto di nuove tecnologie consentono, seguendo un pensiero maschile, una nuova progettualità ma è solo attraverso un’elaborazione lenta e profonda che si possono cogliere e superare le ansie, le angosce, le contraddizioni e i tormenti che accompagnano ogni atto creativo.