Una delle premesse basilari al rapporto terapeutico era, per Jung, l’incontro tra la malattia del paziente e la parte sana dell’analista. Questa interazione che richiede un confronto, necessita di un’interpretazione dei vissuti di transfert e controtransfert al fine di elaborare e integrare i contenuti del paziente.
Nell’affrontare questi concetti cruciali della relazione terapeutica, gli autori dei saggi qui raccolti cercano di vincere molte delle resistenze e rimozioni ancora presenti nel mondo analitico. Sorprendentemente, questo argomento così fondamentale non è sufficientemente dibattuto, come se tutta la psicologia analitica dovesse ancora fare chiarezza sul grande mare di inconscietà (per citare l’espressione di uno degli autori), rappresentato in analisi da questi due processi psichici di enorme importanza per la cura.
La ricchezza delle argomentazioni e delle prospettive qui proposte, la franchezza nell’esposizione delle lacune esistenti, la vasta scelta delle situazioni cliniche e le amplificazioni teoriche rendono questo volume un prezioso strumento di riflessione e di lavoro. A distanza di anni dalla pubblicazione de La psicologia della traslazione, il più significativo studio di Jung relativo al transfert, le diverse riflessioni sui processi transferali/controtransferali riportano alle più recenti ricerche e a una possibile apertura e confronto con le altre scuole psicoanalitiche. Ne deriva un contributo che va oltre la stanza d’analisi, un vero arricchimento nei termini umanistici generali.