Esaurito
L’anno 1863. Alexandre Dumas, durante la sua permanenza a Napoli in qualità di Ministro delle Belle Arti, assiste al Teatro del Fondo (oggi Teatro Mercadante) a una rappresentazione nella quale gli attori sono i pazienti internati nel Manicomio di Aversa. Su questa messinscena e sul Dott. Miraglia, frenologo, direttore del manicomio, Dumas – profondamente turbato e affascinato – scrive un articolo (riportato in appendice) sul mistero del teatro come rappresentazione mentale. Il libro ricostruisce l’intera vicenda della teatroterapia ad Aversa per sviluppare, successivamente, l’interpretazione dei rapporti tra teatro e follia e, infine, tra teatro e attività mentale. Teatroterapia e psicodramma, approcci organicisti e psicoterapeutici, psicosi e follia, conoscenze del passato e scienza odierna, curiosità aneddotica e sorprendente modernità. Sono questi i grandi temi che vengono messi qui a confronto, rivelando l’autentica tragicità di quella messinscena di più di un secolo fa. Messinscena in bilico tra sofferenza e gioia, tra caos e ordine, tra ironia e dolore, tra apertura e chiusura al dialogo con la malattia mentale. I folli fanno apparire folli i sani. E diventa chiaro che sappiamo forse troppo poco della follia dei «folli», ma sappiamo poco anche della follia dei «sani» e, soprattutto, sappiamo troppo poco del bilico tra queste due follie, che le divide e, al tempo stesso, le avvicina e le correla.