Il riconoscimento del Disturbo Post-traumatico da Stress (DPTS) quale entità diagnostica nella terminologia psichiatrica, avvenuto nel 1980, ha favorito lo sviluppo di ricerche sulle modalità con cui le persone reagiscono alle esperienze oppressive. Il volume presenta le attuali conoscenze sugli aspetti conosciuti di tali modalità e compendia le scoperte cliniche accumulatesi nel corso degli anni. Integra la trattazione la rassegna critica dei contributi relativi alla prevenzione, alla diagnosi e al trattamento del Disturbo Post-traumatico da Stress. Lo studio dello stress traumatico pone l’esigenza di un approccio al problema che sappia coniugare l’obiettività della scienza con la consapevolezza dei contesti socio-politici in cui ha luogo il trauma. Gli autori integrano gli apporti derivanti dalle diverse discipline ponendo costantemente in luce la reciproca interdipendenza degli aspetti biologici, psicologici e sociali dell’esperienza traumatica. In una chiave di lettura che mette al centro la psicopatologia dello sviluppo, valutano il modo in cui queste variabili intervengano nella risposta al trauma e, nel caso di attaccamenti traumatici, come i traumi tendano a diventare ferite psicologiche permanenti. L’evoluzione storica del concetto del trauma, le reazioni e gli adattamenti al trauma, il meccanismo della memoria, le questioni di natura evolutiva, sociale e culturale sono parti principali di questo volume all’interno del quale è confluito l’attuale sapere – accademico e clinico – sugli effetti che hanno le esperienze intollerabili sulla mente, sul corpo e sulla società.