Il valore della presente raccolta, frutto del lavoro di scambio di un gruppo di psicologi analisti che valorizzano il monito di Jung a utilizzare in modo flessibile i suoi concetti, risiede nel costante intreccio tra teoria e pratica, dove il modus operandi dell’analista è sempre il risultato dell’assimilazione di aspetti teorici e delle riflessioni sull’esperienza analitica quotidiana. Gli autori esaminano in particolare i problemi relativi al transfert e al controtransfert. L’interdipendenza tra i due fenomeni, costantemente presente nel processo analitico, e lo sviluppo del loro potenziale terapeutico costituiscono il nucleo centrale delle riflessioni, rese ancor più significative dalla presenza di un’apertura verso i contributi teorici e pratici provenienti da altre scuole psicoanalitiche. «L’analista presta attenzione al proprio comportamento, a quello del paziente e alle dinamiche psicologiche in atto. In questo lavoro le azioni e le interazioni assumono un’importanza superiore ai concetti teorici, che distraggono dalle azioni, trasformandole in oggetti, e possono inoltre essere utilizzati in maniera difensiva per impedire al terapeuta di sperimentare e comprendere il paziente come persona. Senza trascurare di considerare attentamente i sostantivi, è sui verbi che dobbiamo concentrarci». Con queste parole Judith Hubback, una delle curatrici del volume, introduce il tema dell’atteggiamento simbolico in psicoterapia, dando così il via alle interessanti riflessioni sul rapporto tra tecnica e atteggiamento analitico che è presente in ognuno dei contributi.