Oggi Giuseppe ha ventidue anni. Ne aveva due e mezzo quando era stato adottato, e poco dopo era stata diagnosticata la sua sindrome autistica. I genitori adottivi hanno annotato, passo dopo passo, tutti i mutamenti compiuti da questo bambino nella lenta integrazione nel nucleo familiare, tutte le difficoltà, i successi e le sconfitte, i rapporti con i medici, con l’ambiente scolastico, le strutture sociali. È la storia della crescita difficile di un bambino, ma, attraverso di lui, anche della sua famiglia coraggiosa. Perché Giuseppe, e forse tutti i bambini come lui, sono «una spina conficcata nel fianco, che impedisce di naufragare nella distrazione».