Esaurito
L’importanza del disegno come strumento dell’apprendere del bambino trova, nonostante le ricerche e gli studi, ancora resistenze a livello operativo (sia scolastico sia riabilitativo). Questo perché la focalizzazione della dimensione diagnostica attraverso il disegno ha finora messo in ombra la portata educativa del processo grafico. Porre l’accento più sul processo che sul prodotto comporta un ribaltamento di ottica. È necessario rinunciare a una visione adultocentrica e cercare di non inferire il bambino dal suo disegno, ma di comprendere il disegno attraverso il bambino. Questo è ciò che si propone il presente volume. Partendo dalla considerazione che il disegno infantile può subire delle trasformazioni nella percezione che l’adulto ne ha, le autrici utilizzano una ricerca sulla rappresentazione del movimento in età prescolare, promossa dall’Istituto di Ortofonologia di Roma, per individuare i processi che generano l’attività grafica. Attraverso un discorso fluido e creativamente organizzato si scopre il vero autore del disegno: la percezione del movimento e il vissuto motorio del bambino. Un gioco di architettura grafica che svela la struttura di questa attività tanto amata originariamente dal bambino. Ma, cosa più importante, un gioco sottile di conduzione verso un nuovo modo di cercare, attraverso il suo disegno, il bambino che ne è l’autore.