Il corpo, quello percepito internamente, carico di emozioni, media tra gli impulsi biologici e le aspirazioni spirituali esprimendoli in un’immagine interna specifica, che è viva nella fantasia e si sforza di essere vissuta dall’intero sé. Se così non fosse, il corpo esterno sarebbe un nodo inerte, vivo ma sprovvisto di espressività. I più significativi esponenti della psicologia analitica, soprattutto del panorama nordamericano, approfondiscono temi tanto fondamentali quanto complessi come quello della vita immaginativa del corpo, del linguaggio corporeo e dell’esperienza corporea nell’incontro tra l’analista e il paziente. Riportando sulla scena analitica l’immanenza di quella coppia di opposti, psiche e corpo, operano – attraverso la sua ricomposizione – una vera e propria coniunctio. Forse in nessun altro momento storico il corpo umano è stato così tanto esposto e nel contempo così tanto sconnesso dalla vita che lo abita e dalla psiche che gli appartiene. Le riflessioni espresse nel volume giungono, quindi, in un momento in cui è più che mai opportuno dedicarsi al corpo, ovviamente non in senso estetizzante, ma in quello clinico e soprattutto immaginativo.