Il volume raccoglie alcuni interessanti lavori sul mondo infantile, ma in una chiave particolare, quella delle «diversità negate». Non un mondo centrato sulle similitudini e sui processi di sviluppo ma sulle differenze, sulle difficoltà e sulle problematiche. …se i genitori fossero messi nella condizione di capire e di sentire le ferite che infliggono ai propri figli, riuscirebbero a riconoscere quelle che essi stessi avevano subìto nell’infanzia e potrebbero, quindi, liberarsi e liberare i propri bambini da questa costrizione ripetitiva. Bambini abbandonati perché nati handicappati o malati. Ragazzi che si coalizzano in bande, cancellando il gioco, la curiosità, l’emozione della scoperta dell’eros. Esercito di consumatori di droga, merendine, realtà virtuale e noia. Ma è questo che volevamo? No, eppure l’abbiamo costruito.