Prefazione di Guido Cimino
Il sogno, considerato in passato manifestazione di oscure forze divine o demoniache e perciò dotato di un significato simbolico e mitologico, affidato all’interpretazione di stregoni, astrologi, sacerdoti, spiritisti, diviene negli ultimi decenni del XIX secolo oggetto di studio della medicina e della psicologia sperimentali. Tra i pionieri e i fondatori della «onirologia scientifica» emerge la figura dello psichiatra e psicologo Sante de Sanctis (1862-1935), cattedratico alla «Sapienza» di Roma, indiscusso protagonista della psicologia italiana negli anni della sua fondazione e affermazione come scienza autonoma tra Ottocento e Novecento. Il sogno, «quel groviglio di immagini, di pensieri e di sentimenti apparentemente inesplicabili e insignificanti», non è per lui qualcosa di casuale, di fortuito e di incomprensibile, ma è un processo psichico che ha una sua struttura e una sua dinamica, e che può essere spiegato e compreso a partire da certe «condizioni» psico-fisiche del sognatore e da determinate «regole» di costruzione della scena onirica.
Alla ricerca del significato e della funzione del sogno si poneva negli stessi anni Sigmund Freud, che pubblicava la sua opera «miliare», L’interpretazione dei sogni, contemporaneamente al libro di de Sanctis, I sogni. Studi psicologici e clinici di un alienista (1899). Due lavori «gemelli» per l’argomento trattato eppure così diversi, due «scienziati del sogno» con un ambiguo e difficile rapporto tra loro, aprono dunque il XX secolo. Tuttavia, mentre Freud «volava alto», forse troppo, facendo dell’analisi dei sogni uno dei pilastri dell’edificio teorico della psicoanalisi, de Sanctis rimaneva ancorato al piano dell’esperienza e collegava la fenomenologia onirica alle malattie mentali, abbozzando una «teoria psicologica» più «empirica» di quella freudiana e gettando le basi della psicofisiologia del sonno e del sogno.
Questo volume, preceduto da un’ampia e aggiornata introduzione storica e arricchito da un apparato di note che identificano i riferimenti scientifico-culturali di de Sanctis e contestualizzano la sua opera, raccoglie alcuni dei suoi scritti più significativi sui sogni: da una parte, alcuni capitoli del famoso libro del 1899, e dall’altra alcuni articoli successivi che lo videro impegnato a ricercare e attribuire il giusto valore alla «interpretazione dei sogni» e alla psicoanalisi. In tal modo, il volume ci restituisce una parte rilevante della storia delle ricerche e delle teorie sul sogno, di solito monopolizzata dalla figura e dal pensiero di Freud.