Quali sono le cause profonde che spingono un ragazzo a ritirarsi dalla vita sociale e quali invece le dinamiche che, se individuate, comprese e modificate, ne consentono il rientro?
Frutto di un progetto, tuttora in fieri, denominato «Ritirati, ma non troppo» e attivato in piena pandemia da un gruppo di psicologi, psichiatri e psicoterapeuti, gli scritti che compongono questo libro partecipano al grande filone di ricerca sul fenomeno del ritiro sociale degli adolescenti e giovani adulti, i cosiddetti hikikomori, con la finalità specifica di offrire un supporto a tutte quelle famiglie che da anni si ritrovano a fronteggiare, tra enormi difficoltà, una problematica così complessa.
Il lavoro terapeutico con i genitori e con i ragazzi ha permesso riflessioni sulle dinamiche sottese a questa grave forma di disagio giovanile, inquadrata in un’ottica complessa che guarda al ritiro sociale non come al disagio del singolo, ma a un problema che coinvolge tutto il sistema familiare.
Partendo dall’esperienza clinica, gli autori indagano gli aspetti psicopatologici degli hikikomori, esplorando le problematiche legate al corpo (tra le fobie varie spicca la dismorfofobia) e al trauma presente nelle famiglie (sia in una prospettiva individuale sia transgenerazionale). Vengono, quindi, messi al vaglio i ruoli genitoriali (scoprendo un plusmaterno che domina e un paterno che soccombe), i temi legati al concetto di limite/confine/spazio (spesso mancante) e alla rabbia (manifestata anzitutto nei confronti dei genitori). Un’attenzione particolare viene riservata ai casi dei ragazzi con funzionamento cognitivo ad alto potenziale, che spesso li ostacola nel contattare la propria emotività.
L’indagine mitologica del fenomeno, infine, ne offre una nuova e sorprendente lettura simbolica.
Scritti di: Michaela Calciano • Chiara Campagna • Magda Di Renzo • Pamela D’Oria • Mauro Giulietti • Daniela Mameli • Jacopo Mascolini • Alberto Oddo • Walter Orrù • Daria Alegiani Sagnotti.
Il disegno in copertina è stato realizzato da Eva Maria Angelini, in arte @theniceobjects, che è anche un progetto creato nel 2019 con lo scopo di aiutare se stessa e gli altri a riscoprire le proprie capacità. In qualche ritratto di ragazzo recluso viene rappresentato, infatti, anche il suo hobby. Dal 2020 fa parte di «Hikito», una comunità di ragazzi con un passato di reclusione, che opera nel territorio piemontese.