Il volume nasce dall’idea di raccogliere contributi contraddistinti da un unico denominatore comune: la centralità della dimensione immaginale nella relazione terapeutica con il bambino. I racconti clinici qui presentati sono animati dall’importanza attribuita al linguaggio metaforico, alla varietà degli strumenti non verbali, alla qualità e al tipo di relazione tra il bambino e il terapeuta. Condividono, infine, la prospettiva che concepisce il bambino come individuo intenzionale e simbolico e la terapia come un processo che consente la scoperta o il recupero del senso da attribuire agli eventi. «Il bambino che emerge dai vari racconti non è solo il bambino reale, quello che porta con sé la propria evidenza biologica, i sintomi e i dati anamnestici; non è neanche il bambino della fantasia, quello cioè che ognuno porta dentro di sé come risultato di esperienze relazionali, né solo il bambino delle teorie, quello che corrisponde a quadri e stadi di sviluppo standardizzati. Tutti questi aspetti costituiscono la premessa di un approccio al bambino che voglia essere rispettoso della sua complessità, ma troppo spesso vengono contrapposti a scapito di una visione globale. Il bambino che incontriamo in queste pagine si trova al punto d’intersezione delle diverse prospettive e ci racconta, grazie alla sua capacità di vivere simbolicamente, il suo passato attraverso le metafore del presente o le metafore del passato attraverso l’azione del presente».
Dalla Prefazione di Federico Bianchi di Castelbianco e Magda Di Renzo