La commedia si ispira alla vicenda del Giobbe biblico e alla Risposta a Giobbe di C.G. Jung, discostandosene in parte e seguendo un suo proprio percorso. Prima quasi farsesca, poi più meditativa, trova infine uno sbocco spirituale. Dio ante-creazione è totalmente inconsapevole e dialoga con i suoi due alter ego, Sofia e Satana, più consapevoli di lui. Finalmente riesce a fare la sua creazione, ma ne nasce un confronto difficile con l’umanità e, soprattutto, con Giobbe, che lo chiama ad assumersi la responsabilità della sua violenza. Giobbe smaschera Dio che non rispetta i patti in quanto ha ordinato a Satana di colpire il suo servo più ligio. Ma Dio, a sua volta, smaschera in Giobbe la pochezza egoica di una bontà fatta solo di rispetto delle regole a fini retributivi, dove anche figli e moglie sono solo oggetti-premio. Così Dio e Giobbe crescono insieme, acquisiscono nuove consapevolezze fino a identificarsi e a guardare se stessi e il mondo con altri occhi. Solo ora la creazione mostra la sua bellezza.
