La nostra intelligenza serve a farci sopravvivere, ma conferisce anche una sensibilità specifica alla nostra vita senza la quale la coscienza non potrebbe né costituirsi né svilupparsi.
Il libro offre un ampio panorama dello sviluppo psicologico precoce dell’essere umano, percorrendo un itinerario che inizia nel momento del concepimento e si estende fino al periodo in cui si costituisce la coscienza psicologica, ossia intorno a un anno di vita.
Il lettore è invitato a pensare all’uomo partendo dalla sua dimensione etica. Tramite l’analisi del concetto di esthesis – forza vitale che il soggetto possiede per intraprendere e gestire l’esperienza – l’autrice focalizza l’attenzione sull’importanza della sensibilità verso la vita e sul ruolo che questa sensibilità occupa nella costituzione della coscienza.
In questa visione l’uomo viene riconosciuto come un essere culturale e sociale il quale, per riuscire a organizzarsi e strutturarsi psicologicamente, dipende dalle relazioni con gli altri. Per sviluppare e dipanare questa tesi un’attenzione particolare viene dedicata alle interazioni precoci che il neonato intrattiene con la madre (o con chi primariamente si occupa di lui) e vengono esemplificate – basandosi su ciò che l’autrice ha osservato nella pratica clinica con bambini autistici – le varie possibilità dello sviluppo che possono verificarsi qualora queste relazioni primarie siano perturbate.