L’archetipo giovanile sa volare alto,
ma non sa stare con i piedi per terra
L’archetipo giovanile è un modo tipicamente giovanile di affrontare la vita. Caratterizza la prima parte dell’esistenza, ma è attivo anche nella seconda e talvolta segna intere epoche e collettività.
Varcata la metà del Novecento, agitò folle di giovani, infiammò rivolte di studenti, attivò movimenti di massa. Improntò rivolgimenti profondi nei costumi, nella cultura, nelle coscienze.
Autostoppisti e globetrotters inaugurarono la mobilità geografica e anticiparono quella sociale; contestatori e rivoluzionari professarono la ribellione e avvalorarono il dissenso; movimenti di liberazione e di emancipazione avversarono la repressione e destabilizzarono le gerarchie. La rivoluzione sessuale sovvertì i costumi sociali, il femminismo nobilitò il femminile psicologico, la fantasia s’impose sulla ragione.
Dalla retrospettiva sugli anni Sessanta-Settanta affiora un profilo particolareggiato dell’archetipo giovanile e delle sue impronte sul modo d’essere contemporaneo.
Agli stili di vita attuali imprime mobilità e precarietà, velocità e frenesia, irriverenza e deregulation, familiarità con il mondo virtuale ed estraneità a quello reale. Anziani sessualmente attivi grazie alla chimica e anziane fertili grazie alla medicina, adulti ostentatamente giovanili e giovani sventatamente infantili testimoniano che l’archetipo giovanile è ancora il principio occulto che governa giovani e non più giovani.