Sono venuta in Italia a vent’anni dalla nativa Inghilterra, alla ricerca di un qualcosa all’epoca non meglio precisato. Ho lavorato per dieci anni a Roma in una multinazionale farmaceutica come segretaria della direzione, diventando sempre più scandalizzata dalla mancanza di etica a cui spesso assistevo. A venticinque anni ho iniziato a girare l’Umbria in cerca di un posto dove poter vivere e alla fine ho trovato, sulle colline di Gubbio, un piccolo podere con un rudere come casa. Ho lasciato il lavoro e la città e mi sono trasferita lì. La bellezza del luogo e la gioia di questa vita hanno ripagato tutto: l’niziale ignoranza dei mestieri, la perdita della casa e la vita da sfollati dopo il terremoto, la costruzione della casa di legno, il freddo e il caldo, gli errori da contadina principiante commessi…